Cari Scipione, Caronte, Minosse, Minotauro,
Polifemo e non ultimi Mimì e Cocò che ci stanno sempre bene, è a voi tutti che
devo dire “grazie” per avermi fatto passare qualsiasi voglia di concepire pietanze
degne di una seppur minima nota…. Aggiungiamoci pure il fatto (così,
trascurabile…) che nell’ultima settimana abbiamo ricevuto una “simpatica”
batosta lavorativa, e completiamo l’opera.
Insomma, il periodo non è dei più rosei, ma
potrebbe andare peggio.
Potrebbe piovere.
E invece l’allegra combriccola dei
personaggi sopracitati continua a tenerci compagnia, e per fortuna insieme alle
loro temperature (posso dirlo…?!?) FINALMENTE estive permane anche un discreto
sole che ci consente, appena possibile, di catapultarci al mare o al limite
nella piscinetta in giardino e goderci qualche ora di simil-relax.
E ben venga l’allegra e calorosa
combriccola, che altro non è che il solito caldo del solito luglio delle solite
estati, ma quest’anno i giornalisti hanno visto bene di inventarsi ‘sta storia
dei battesimi e va bè….allora vorrà dire che il tormentone estivo di quest’anno
sarà “E ora chi arriverà?!?”. Quale personaggio più o meno storico/mitologico
tireranno fuori quelle sagaci menti diaboliche, così evidentemente già provate
dal caldo delle ultime settimane!?! Che poi mi dovrebbero spiegare cosa c’entrano
Scipione, Caronte e Minosse tra di loro, e ancor di più cos’hanno a che fare
col caldo…a parte che Scipione era “l’Africano” …e va bè…ma ci sono anche le
montagne in Africa (Kilimangiaro vi dice qualcosa?)…fa anche freddo da qualche
parte; Minosse forse soffriva di caldane?!? E Caronte?!? A parte ritrovarsi piazzato
nel dantesco inferno…mi sembra di ricordare che potesse anche godere di un certo
clima favorevole, mitigato dalle acque dell’Acheronte…. Certo, aveva “li occhi
di bragia”, ma magari soffriva solo di congiuntivite…
Lasciamo quindi perdere le boutades giornalistiche
e veniamo al cibo, che è meglio!
In un impeto di voglia-di-cucinare-saltami-addosso-ora-perché-se-no-col-cavolo-che-mi-ci-metto-di-nuovo,
vi presento questa “insalata di trota”, ispirata ad una ricetta di “Cucina con
Ale”, vista con mezzo occhio e ascoltata con un’orecchia mentre facevo chissà
che… Però mi sembrava appetitosa, e così è stato!
La versione originale prevede una breve cottura del
pesce, io invece l’ho lasciato solamente marinare: indico comunque entrambe le
versioni, e vi invito a provare questo piatto. Saporito e fresco, nonostante
Minosse.
INSALATA DI
TROTA
2 filetti di
trota (anche salmonata)
4 fette di pane
casereccio (anche integrale)
Mezza cipolla
rossa
1 rametto di
rosmarino
1 cucchiaio di
capperi
1 limone
3 pomodori
Qualche foglia di
basilico
Vino bianco (per
l’eventuale cottura del pesce)
Sale, pepe, olio
evo
Spellare i
filetti ricavando delle strisce; tagliarle a pezzetti.
In un contenitore
mettere il succo del limone, un paio di cucchiai di olio evo, un pizzico di
sale e pepe: lasciare marinare la trota per almeno un’oretta.
Preparare il
pane: spennellare le fette con olio, abbrustolirle in padella aggiungendo su
entrambi i lati una spolverata di parmigiano. A piacere aggiungere qualche
foglia di rosmarino.
Conservare due
fette intere (saranno la “base” dell’insalata, oppure come ho fatto io che le
ho divise a metà servendo l’insalata nelle ciotole) e tagliare le altre due a
pezzetti quadrati.
In una ciotola
unire: i pomodori puliti e tagliati a pezzetti, la cipolla affettata
sottilmente, i capperi tritati grossolanamente, qualche foglia di basilico
spezzettata, olio, sale, pepe, una spruzzata di limone. Mescolare bene e
aggiungere anche i pezzetti di pane.
A questo punto,
per chi non ama granché il pesce crudo ecco la versione originale (più o meno!):
prendere la trota e passarla in padella con la sua marinatura e il rosmarino, sfumare con il vino bianco e
regolare di sale e pepe.
Aggiungere la
trota al resto dell’insalata, mescolare con cura e servire sulle fette di
pane.Finire con qualche foglia di basilico.
Per chi invece
ama le cruditées faccia come me: aggiungere la trota e la sua marinatura al
resto dell’insalata, mescolare con cura e servire sulle fette di pane e finire
con qualche foglia di basilico.
Mi resta solo un angoscioso dubbio: come la chiamo?
buona! m'ispira!
RispondiEliminaIspira, ispira! E' davvero deliziosa!
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