mercoledì 21 settembre 2011

Elogio dei luoghi comuni.

Per carità: rivoglio la mezza stagione. 
Quella, per intenderci, che ti fa passare gradatamente dal costume da bagno al piumino nel giro di un paio di mesi, non nel breve volgere di una mattinata..... No. Qua ormai alla mattina bisogna farsi largo tra i pinguini e le foche, dopodiché, verso l'ora di pranzo, bisogna stare attenti a non incorrere nella disidratazione e a non cadere vittima dei colpi di sole.... 
Allora è proprio tristemente vero che non esistono più le mezze stagioni: ci hanno tolto anche quelle. Quanta amarezza! E poi, sicuramente, la prossima primavera ci accorgeremo che la rondine che abbiamo scorto in realtà ha sbagliato strada, che il vino rosso non fa buon sangue, che l'erba del vicino non è poi così verde e che Venezia è bella sì, ma non ci abiterei perché comunque sai che affitti!
La gente ha bisogno di certezze, ma a poco a poco ce le stanno togliendo tutte.
Come cantava Ruggeri, "il futuro è un'ipotesi": l'importante è che a suon di manovre non ci tolgano anche quello.


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