E Chili fu.
Questa volta ero un po’ scettica: possibile che faccia
praticamente tutto da solo?
Possibile che alla fine non venga un mappazzone
stopposo?
Possibile che non si finisca direttamente in Pronto Soccorso per
lavanda gastrica urgentissima fulminante?
Possibile che non ci si strini in
maniera definitiva le papille gustative?
Possibile!
Che
rivelazione ‘sto Chili.
E, se ancora ce ne fosse bisogno, tante grazie all’
MTChallenge e ai suoi geniali concorrenti/vincitori, in quest’ultimo caso Anne directly from the U.S. …. E scusate se è poco!!
Rendiamo allora onore alla tradizione americana e a tutto
quel filone straordinariamente affascinante che si può racchiudere in un’unica
evocativa parola: “cowboy”.
Se dico “cowboy”, cosa vi viene in mente?
A me vengono subito in mente, in ordine sparso: Tex Willer e
Kit Carson (mio papà i fumetti ce li ha TUTTI, li compra ancora oggi…!!), Toro
Seduto, Trinità, diligenze polverose, mandrie di mucche e cavalli, banditi
messicani (sempre più sudici di quelli “bravi” !!), il Buono, il Brutto e il
Cattivo, gli Spaghetti Western, lo Sceriffo con la stella dorata, paesaggi
desolati e arsi da un sole impietoso, vestiti lerci, visi rugosi, il classico
“vecchietto del West” sdentato con la pipa in bocca……..e mi fermo qui perché se
no mi trasformo nel “Dottor Divago”.
Ce ne sono migliaia di immagini legate a questo tema, che da
sempre affascina tanto i grandi quanti i bambini: chi non ha mai giocato a
“banditi e cowboys” ?!?
Chi non ha mai voluto giocare a fare il pistolero o lo
sceriffo bravo che fa scappare i cattivi?!?
E chi non avrebbe voluto mangiare
attorno ad un falò quei cibi poveri e succulenti al tempo stesso, che sembrava
fossero squisiti da tanto che li mangiavano con gusto?!?
Io personalmente (che
non sono una grande amante dei fagioli) tutte le volte che vedo Terence
Hill/Trinità scofanarsi quelle piattate di fagioli, mi viene l’acquolina in
bocca!!!
Il tema è quindi vastissimo, almeno tanto quanto le immense
praterie americane, ma qui ci limitiamo ad un piatto, che comunque è diventato
un simbolo di quel “mondo antico”: il Chili di carne.
Elogio
quindi sì della carne, ma soprattutto del peperoncino, che qui è l’assoluto
protagonista, diventando l’ ingrediente base di questa preparazione comodissima
da riprodurre durante gli spostamenti delle carovane: il peperoncino era
facilmente reperibile, secco poi si poteva conservare molto a lungo, la scorta
di acqua c’era sempre, la carne pure. Il piatto perfetto, dal gusto forte e
deciso, un piatto da very cowboys!
Ecco la
mia versione:
CHILI DI AGNELLO CON PATATE E CIPOLLE PANCETTATE AL
CARTOCCIO E “PIADINILLAS”
Per il chili di carne:
1.5 kg carne di agnello (un po’ grassina)
Peperoncini interi essiccati (per me 2 indiani di taglia
normale, e una manciata di “pili pili” )
3 foglie di alloro
3 spicchi di aglio
Sale
Per le “piadinillas”:
200gr farina 00
50gr farina di mais
30ml olio evo
50ml acqua + 50ml birra (non fredda)
¼ cucchiaino di lievito secco
Sale
Per il contorno:
4 patate grandi
½ cipolla
12 fettine di bacon
Sale, pepe
Ho cominciato eliminando i semi dai peperoncini
(rigorosamente a mani nude, perché sono molto “cowboy style”, e loro mica
c’avevano i guantini da chirurgo…..
Tralascio il conseguente disagio, però mi
sono sentita molto “Bonanza” ); per le quantità sono andata “scientificamente
ad occhio”, non avendo la minima idea circa l’intensità di “piccantezza” con
cui avrei dovuto fare i conti.
Ad ogni modo, o sono molto brava a darci a caso,
o sono stata molto fortunata (propendo comunque più per la prima ipotesi,
perché la seconda non regge) e alla fine il risultato è stato a mio avviso
equilibrato: piccante, ma non tanto da trasformarsi in draghi.
Una volta puliti i peperoncini li ho messi in un contenitore
e coperti con acqua bollente. Li ho fatti riposare quasi 3 ore, perché nel
frattempo siamo usciti…. Sapete com’è… c’era un attimo di sole, ne abbiamo
approfittato.
Poi ho frullato e filtrato il tutto: messo la salsa
ottenuta nella pentola di coccio, aggiunto la carne di agnello precedentemente
disossata (grazie al prezioso aiuto del fattore “N”, che se no si offende…) e
tagliata a pezzetti, aggiunto alloro, aglio e regolato di sale.
Rapida mescolata
e via di fiamma media, con coperchio leggermente scostato.
Quando la carne ha cominciato a prendere un po’ di
cottura, ho abbassato il fuoco al minimo e ho lasciato cuocere fino alle 3 ore
totali, mescolando di tanto in tanto.
Una volta sola ho regolato con un mestolo
di brodo (preparato in precedenza con gli scarti dell’agnello), perché la carne
si stava asciugando troppo.
Al termine della cottura ho ottenuto una carne
saporitissima, piccante sì, ma neanche troppo (o almeno per noi, ma forse abbiamo
le papille nerborute…), che praticamente si è quasi disfatta in un concentrato
di gusto: ci è piaciuta un sacco!!!
L’ho accompagnata con delle simil-piadine che ho reso un po’
rustiche aggiungendo una parte di farina di mais: veloci da fare, ottime per
queste preparazioni: ho impastato rapidamente gli ingredienti sopra elencati,
formato un panetto, lasciato riposare coperto per mezz’oretta. Poi ho formato
delle palline, lo ho stese e cotte in un padellino antiaderente unto di burro.
Per il contorno invece ho previsto patate, cipolle e bacon:
molto tex-mex, molto facili, molto buone.
Ho lavato le patate, le ho asciugate e pelate (anche
lasciando qualche pezzetto di buccia, che fa più “wild”); ho inciso dei tagli
(senza arrivare al fondo) perpendicolari al senso della lunghezza; in questi
tagli ho inserito le fette di cipolla (non troppo sottili), ho salato e pepato,
e ho avvolto ogni patata “cipollata” in 3 strisce di bacon.
Ho chiuso ogni
patata in un foglio di alluminio in maniera non troppo stretta, e le ho
infornate a 200° lasciandole lì per circa 50 minuti.
Nota 1: prima volta in assoluto, ma ne sono realmente
rimasta entusiasta! Il trucco penso che sia riuscire a dosare bene il
peperoncino, che deve sentirsi, e anche ben bene, ma allo stesso tempo deve
“fondersi” con la carne, non coprendone il gusto, bensì arricchendolo ed
esaltandolo.
Se questa era la “mission”, direi che l’ho centrata!
Nota 2: come ho scritto, ho dovuto aggiungere a metà cottura
un po’ di liquido; spendo quindi due parole sul brodo ricavato dagli scarti
dell’agnello….
È veramente buono: alla fine si ottiene un gusto delicato,
nonostante all’inizio sprigioni un odore decisamente pungente.
Certo, anche qui
è questioni di gusti: ma a noi il sapore di “bestino” piace, e quindi visto che
non si butta via niente, abbiamo sperimentato anche il brodo, con la sola
aggiunta di una cipolla e un po’ di sale. Alla sera il Pargolo se l’è mangiato
coi tortellini… :-)
Esperimento riuscito!
Con questa ricetta che, sia per lo stupore che per il gusto ci ha lasciato a bocca aperta, partecipo alla tenzone di Aprile dell' MT Challenge!
uuh tex willer!! e pensare che la prima cosa che mi è venuta in mente in tema di cowboy è stato leonardo di caprio in "pronti a morire" auhauhauahauhau ;)complimenti anche per la piadinillas e per le patate :)))
RispondiEliminaeheheheh..... l'associazione di idee è una cosa strana!!! :-DDD
Eliminapatate e cipolle pancettate mi piacciono troppo! come d'altra parte mi piace tutto il tuo piatto, molto ben strutturato e ben preparato! Grazie
RispondiEliminaDani
Grazie Daniela!!
EliminaLo sai, vero, che sei un genio? Un chili di agnello, che sogno! E quelle "piadinillas", leggere come nuvole!!! e le saporite patate con pancetta!!! Piatto strepitoso, tanto di cappello!!!!
RispondiEliminaMapi, detto da te...vale doppio!! Neanche me l'avesse detto Cracco....ahahahahaah!!!!!
EliminaGrazie mille!
Davvero interessnate provare il chili con carne con l'agnello, che e' una carne ottima in genere. Il contorno di patate mi sembra perfetto, hai fatto bene a lasciare la buccia, perhce' da noi si fa appunto cosi. Ma soprattutto hai fatto delle tortillas/piadine straordinarie, belle sottili. Bravissima Viviana!
RispondiElimina--Ann
Grazie Ann! Spero davvero di avere reso onore ad un piatto così tradizionale; quanto al gusto, quello ci è sembrato già un successo perchè è davvero buonissimo!!!
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