lunedì 18 febbraio 2013

La mia Birulò Velvet Cake - MTC Febbraio 2013





Non so da dove cominciare.
Ho il blocco dello scrittore, giunto in seguito al blocco da tortificatrice.
Da quando ho iniziato a prendere parte al rutilante mondo dell’ MT Challenge ho sempre affrontato i temi con slancio entusiastico, e sono sempre stata moderatamente soddisfatta delle mie prestazioni.
Stavolta invece devo rimarcare la prima flessione,per lo meno durante l’esecuzione… ma, va bè, ci sta: immagino che capiti un po’  tutti prima o poi!



Premetto: il risultato finale è stato di molto superiore alle mie poverissime aspettative, ed è anche stato molto apprezzato da tutti i commensali…. Quindi, ho evitato la débacle gustativa (e quindi va bene lo stesso alla fine!!).

Però in verità vi dico (si avvicina la Pasqua…si sente?!?) che, pur seguendo pedissequamente le indicazioni della precisissima Stefania, ho ottenuto delle risultanti abbastanza distanti da quelle che mi si erano prefigurate nella testolina………

In primis: la mia RED velvet cake non è per niente RED. E’ venuta più di un colorino marroncino con lievi tendenze al rossiccio ruggine (oltrettutto neanche uniformi….). Eppure ho usato esattamente la dose di colorante previsto (pure di una delle marche suggerite da Stefania!!); quindi i casi sono due: o il mio colorante rosso era farlocco, o il cacao che ho usato per l’impasto (sempre nella dose suggerita) era estremamente “cacaoso”…. Oppure una combinazione di entrambi.

Fattostà che ne è uscito un colore birulò, né carne né pesce, che già mi era antipatico perché mi avrebbe fatto cambiare il nome alla torta. Altro che Red Velvet….





In secundis: io non possiedo stampi da 20cm. E in realtà li ho anche cercati, ma non ne ho trovata l’ombra da nessuna parte. Si vede che da queste parti non vengono concepiti: si parte da almeno 22cm, che pare essere il minimo sindacale per ottenere una cibaria degna di essere presentata in tavola (e devo dire che su questo punto mi trovo estremamente d’accordo).
Ne consegue che ho dovuto arrangiarmi con quello che avevo a disposizione: vale a dire uno stampo da 22 e uno da 24. Altra insoddisfazione latente…… Lo sapevo che non sarebbe venuta bene…. Lo sapevo.
Però, ormai avevo dato il via a tutto l’ambaradàn, non potevo fermarmi in corsa.
Dosatore alla mano, calcoli empirici con la collaborazione del fattore N, e ho suddiviso meglio che si poteva l’impasto, un po’ di qua, un po’ di là.

In forno: altro tasto che mi dà sempre un brivido, specie se devo cuocere due cose contemporaneamente.
Ho dovuto per forza invertire a metà cottura le posizioni delle torte, altrimenti mi sarei ritrovata con quella più in basso carbonizzata e quella più in alto semicruda. Non credo che questo passaggio alla fine faccia granché bene…ma non ho potuto evitarlo; alla fine ad ogni modo la cottura è risultata corretta, senza bruciacchiature fastidiose.

Ho poi abbandonato le due torte al loro destino di raffreddamento. Dovevo fuggire per altre commissioni: alla sera poi le ho estratte e fasciate nella pellicola, e fatte poi risposare in frigo tutta la notte.

Il giorno dopo si è consumato il circo del taglio torte: essendo venute abbastanza sottili, e non essendo ancora dotati di macchinario con taglio laser di precisione, ci siamo arrangiati con un bel coltellone e via. Il riposo in frigo credo sia stato fondamentale, perché nonostante il panico da sfracellamento, la mano sapiente del fattore Né riuscita a far saltare fuori 4 dischi ampiamente presentabili: ho affidato il compito a lui, perché se mi ci mettevo io avrei ottenuto come risultato finale un gran bel crumble. E non mi sembrava il caso.

Nel frattempo avevo preparato la buttercheese cream, esattamente come quella di Stefania, solo con le dosi raddoppiate, perché volevo una bella farcitura e volevo ricoprire tutta la torta per potere finire con la pasta di zucchero.

Ho quindi proceduto con il montaggio dei piani, rifilando poi i piani più larghi, in modo da ottenere lo stesso diametro.
Poi ho rivestito tutta la torta con la crema, ho tirato la pasta di zucchero e ho ricoperto il tutto: magia del makeup, funziona anche con le torte!!!
Da bruttarella e informe, ne è venuta fuori una torta decisamente carina.

Ho poi finito la decorazione cospargendo la superficie con petali di rosa rossa brinati, che avevo preparato la sera prima. In effetti, l’unica cosa veramente rossa di questa pseudo Red Velvet Cake!!!






PER L’IMPASTO E LA BUTTERCHEESE CREAM
Seguire esattamente le indicazioni di Stefania

PER I PETALI DI ROSA BRINATI
Prendere uno rosa rossa coi petali belli aperti e carnosi.
Staccarli delicatamente e pulirli con carta da cucina leggermente inumidita.
Poi spennellarli con albume leggermente sbattuto e cospargerli di zucchero.
Stenderli su un vassoio, senza sovrapporli, e lasciarli asciugare. Una volta irrigiditi si conservano in frigorifero 1/2 giorni.




Insulto  Nota finale: mio cognato osservando la foto della torta se ne è uscito con la seguente lapidaria osservazione: "Io la torta con la bresaola non la mangio!". Quanta mancanza di rispetto......

Nota finale 2: l'ha mangiata. Eccome.

Nota finale 3: questa è la versione "gluten free" come voluto da Stefania. La prova concreta di come si possa gustare una torta deliziosa pur essendo celiaci. E la prova altrettanto concreta di come non si senta in alcun modo la differenza con una torta fatta con metodi tradizionali.


Con la mia Birulò Velvet Cake partecipo all' MTC di Febbraio!


12 commenti:

  1. Se questo è blocco dello scrittore e della tortificatrice, non oso immaginare cosa scriveresti e quale torta potrebbe uscire fuori dalle tue teglie "inadeguate".
    Insomma, mi hai lasciato a bocca aperta, oltre che, ahimè, asciutta!
    P.s. I petali di rosa brinati sono meglio della ciliegina!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma tante grazie Stefania... Avrei davvero voluto fare meglio, ma stavolta è andata un po' così così! Grazie ancora!

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
  2. Cara Viviana, come ti capisco! Anch'io ho fatto questa strana red velvet e fino all'ultimo, incidente di percorso a parte, ho avuto grossi dubbi sulla sua riuscita. Quando però ce la siamo mangiata, l'entusiasmo è dilagato! Io il problema delle teglie l'ho risolto comprando con 2 soldi quelle in alluminio usa e getta da 18cm (ma quelle che vanno bene anche per il microonde, che sono un po' più consistenti); essendo abbastanza piccole, le ho messe in forno sullo stesso ripiano e, dopo mezz'ora, le ho solo spostate mettendo a sinistra quella che stava a destra (e viceversa). Comunque bravissima per il coraggio e per il buon risultato della prova assaggio! Un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credimi....ho cercato anche quelle di alluminio... ma nienteeee!!!! Uff!!! Va bè...se mi capiterà di trovarle per puro caso ne farò scorta!! ;-)))

      Elimina
  3. La Viviana è una delle penne più felici del web. (sto rispondendo alla "socia", qua sopra, che si stupisce del blocco dello scrittore). E se consideri che per me le penne felici non si contano sulle dita di una mano, hai idea di quanto sia brava.

    Poi: il cognato vuol mica venire a fare i premi? no, perchè questo mi batte. In cattiveria, intendo: perchè mai sarei arrivata alla bresaola. anzi, leggevo il post, guardavo la torta e dicevo: belin che brava... le è venuta sofficissima... è riuscita a tagliarla... ha capito il trucco (strati sottili e tanta crema). il birulò è il prodotto delle normative europee che hanno reso incolori i nostri coloranti. Tutto secondo la logica, no? Ma la tua torta, è davvero ok e i petali di rosa fanno il resto. brava!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ale, le tue parole hanno un effetto balsamico-lenitivo... Mi consolano l'autostima!!! Grazie!!!
      Ps. Il cognato è un personaggio molto "sui GENESIS"... E infatti ci fa divertire molto così com'è...bresaola compresa!!! :-D

      Elimina
  4. gli inconvenienti in cucina sono all'ordine del giorno, e ovviamente quando non dovrebbero succedere, vuoi perchè vai di corsa, vuoi perchè stai preparando qualcosa destinato ad essere regalato a qualcuno, PATATRACK! Ma il "make-up" della tua torta funziona alla grande, la torta è elegantissima, e molto fashion: degna di una delle riviste patinate del settore. quelle rose brinate sono super!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Eleonora, troppo buona!!! Comunque sì, devo dire che la pasta di zucchero è un "fondotinta" perfetto!!! ;-)

      Elimina
  5. La lotta con le teglie l'ho affrontata anche io ma sono riuscita a trovare uno stampo da 18 cm che è perfetto perché posso avere torte piccole (che tanto tocca finire a me) e più alte della norma.
    Complimenti perché l'aspetto è favoloso ma immagino anche strabuona. Adoro i petali brinati (ho fatto una torta alla mia mamma con rose intere brinate ed era favolosa!).
    PS Ti ho lasciato un messaggio da me sull'olio! Grazie per essere passata. Bacione, Pat

    RispondiElimina
  6. Ciao! Ho per te un premio sul mio blog

    http://coookingtherapy.blogspot.it/2013/02/due-premi-per-cooking-therapy.html

    Fai un salto!

    Un saluto

    Chiara

    RispondiElimina