Settembre, tempo di ritorni.
Ritorna il malefico trillo della sveglia, ritorna la routine
lavorativa, ritorna la quotidianità, arriva (nel nostro caso) la prima
esperienza all’asilo del Pargolo (finora presa con slancio entusiastico… chissà
fino a quando durerà…).
E poi
ritorna lui: dopo 2 mesi di vacanza riapre per la gioia di grandi e piccini il
rutilante circo dell’ MTChallenge, e riparte con un argomento così, leggero….giusto
per riprendere con calma…..
Questo mese si parla niente-popo-di-meno-che di RISO.
Avete mai pensato cosa c’è in termini di storia, cultura e
coltura dietro a quei semplicissimi chicchi?!
Bè, io effettivamente non mi ci ero mai soffermata granché,
ma se cominciamo almeno a pensare che il riso per più o meno mezzo mondo
rappresenta quello che più o meno per l’altra metà è incarnato dal grano, iniziamo
a farci un’idea dell’importanza capitale che questi chicchi hanno rappresentato
nei tempi passati e rappresentano ancora oggi.
Un argomento pressoché infinito, che potrete approfondire
sulle varie rubriche che in questo mese vengono pubblicate su www.mtchallenge.it , con i contributi
della puntualissima redazione.
Fondamentalmente quindi la sfida ideata Acquaviva verte sì sul riso, ma più precisamente sulle sue principali
tecniche di cottura.
Per questa volta quindi bandiamo il classico risottino e
andiamo ad eviscerare un immenso mondo parallelo: per le disamine sulle varie
tecniche vi rimando al magistrale post di Acquaviva, per quanto riguarda il mio
modestissimo contributo ve lo illustro qui di seguito.
Dunque, partiamo dal principio che un conto è la storia
indubbiamente affascinante di questo cereale, un altro è il mio gradimento nei
suoi confronti.
Intendiamoci: mi piace, soprattutto in versioni poco
elaborate, ma ne consumo pochissimo perché ha il potere di saziarmi e stancarmi
dopo la quarta forchettata.
Quindi quando capita di cucinarlo, per me solo porzioni mini,
grazie, e quello che avanza (sempre in
abbondanza, non si capisce come mai… ) finisce diligentemente suddiviso in
contenitori da stipare nel congelatore.
Questo per dire che non mi sto a perdere in sviolinate del
tipo “Oh che buono! Quanto mi piace! Ne vado matta!” perchè non è assolutamente
vero: o meglio, se proprio riso deve essere, allora che sia una proposta che mi
stuzzichi, che mi intrighi, che mi incuriosisca, altrimenti la mia preferenza
finirà sempre su un bel piatto di spaghetti al pomodoro ;-) !
Visto però che MTC vuol dire anche sfidarsi e mettersi alla
prova anche con piatti che magari non sono prettamente di nostro gusto, eccomi qui
a presentare una ricetta che viene, guarda caso, dall’ Oriente.
La tecnica di cottura prevista è quindi quella che io
prediligo per il riso, ovvero la cottura per assorbimento, che consente di
cuocere il riso perfettamente conservando tutto il suo gusto originario.
Si tratta di una ricetta thailandese, che ho scelto perché incontra
assolutamente i miei gusti: della serie, se lo devo fare (e lo voglio
assolutamente fare!) vada per una preparazione che sia un po’ particolare e da
me mai provata!
Ananas,
gamberetti, noci, fra gli ingredienti principali: ho aggiunto una nota
accentuata di peperoncino a spezzare la linearità dei sapori; il resto lo fa la
salsa di soia, immancabile tocco di orientalità!
KAO PAD
SUPPAROT x 4prs.
300gr riso basmati
750ml acqua
4 cucchiai olio evo
3 cucchiai salsa di soia
1 peperoncino rosso fresco (per me 3 pili pili secchi)
1 cipolla media
1 ananas
1 uovo grande
80gr noci sgusciate
100gr gamberetti sgusciati
1 cucchiaio coriandolo fresco tritato (per me prezzemolo)
Ho portato a bollore l’acqua (che per il Basmati deve essere
2.5 volte il volume del riso), poi ho aggiunto un filo di olio evo e ho versato
il riso: l’olio (o una piccola noce di burro) doneranno lucentezza ai chicchi
una volta cotti.
A pentola scoperta ho aspettato che l’acqua riprendesse
bollore, quindi ho coperto con un canovaccio e tappato il tutto con il
coperchio: in pratica si “sigilla” la pentola, e il canovaccio va ad assorbire
le gocce di vapore che diversamente potrebbero cadere dal coperchio sopra il
riso. Ho abbassato la fiamma al minimo e ho cotto per 10 minuti.
Poi ho spento e ho fatto riposare per altri 10 minuti, senza
scoperchiare.
Ho tagliato l’ananas a metà nel senso della lunghezza, scavando
l’interno e mettendo la polpa da parte,
poi tagliata a pezzettini.
Ho scaldato 3 cucchiai di olio in una padella dove ho
versato l’uovo sbattuto con un pizzico di sale, cotto per qualche minuto da
entrambi i lati per ottenere una frittatina. Tenuta da parte e poi tagliata a
listarelle.
Nella stessa padella ho fatto soffriggere la cipolla affettata
sottilmente per 3 minuti; ho quindi aggiunto la salsa di soia, i peperoncini
aperti sfregandoli appena e fatto
insaporire per qualche minuto.
Poi ho aggiunto l’ananas e il succo, i gamberetti, le noci e
le striscioline di uovo: amalgamato il tutto ed infine versato il riso, girando
con cura mescolando tutti gli ingredienti.
Aggiustato di sale e pepe, poi fatto riposare un paio di
minuti a fuoco spento.
Infine versato nei “gusci” di ananas e finito con il
prezzemolo tritato.
Ragazze/i, alla fine, devo dire che ci è piaciuto parecchio, e come anticipato, oggi a pranzo in ufficio mi gusterò una porzioncina di questo riso particolare!
Gustoso, leggero, pieno di sfumature di sapori e consistenze differenti: da provare sicuramente.
Con questa ricetta partecipo all' MTC di Settembre:
be' Viviana:per non amare il riso e non cucinare di solito thai direi che hai fatto furore! Quello che adoro dell'MTC è proprio il continuo stimolo ad ampliare gli orizzonti personali. Sai pure io quanto ho imparato qui dentro... E complimenti per la cottura del riso, che dalla foto sembra davvero perfetta.
RispondiEliminaGrazie Annalena, sicuramente il pregio maggiore, tra i tanti, dell'MTC è proprio quello di ampliare orizzonti e conoscenze; e anche questa volta è stata una vera soddisfazione partecipare!!
EliminaMa è meraviglioso questo riso! Mi piace che tu abbia spezzato la dolcezza degli ingredienti col peperoncino, che dà quello sprint in più.
RispondiEliminaE caspiterina, per essere una che non ama il riso, hai fatto una ricetta semplicemente strepitosa!!!!!
Mapi sei troppo buona!
EliminaSono stata piacevolmente stupita della riuscita del piatto, e grata all'MTC per avermi dato lo slancio per provare qualcosa di nuovo, as usual!!!
Eppure qualcosa mi dice....che stavolta il riso non ti abbia stancata!
RispondiEliminaEheheh! Hai ragione Flavia, in effetti le mono-porzioni le ho fatte, ma me le sono tenute solo per me!! ;-)
EliminaIo che invece il riso lo adoro... mi sono cosparsa il capo di cenere nel leggere le varie tecniche di cottura e i vari tipi di riso... ignorantissima io! Allora mi dico che va bene, nonostante mi manchi il tempo studierò, di notte se necessario! Intanto vengo qui (perché sei tu, non curioso mai prima di aver presentato la mia proposta altrimenti mi passano le idee :-D ) e trovo questo riso thai fantastico che già mi vien voglia di copiare la tua ricetta, partecipare all'MTCdi Settembre con un plagio e non pensarci più!!
RispondiEliminaBaci baci
Sicuramente Valentina saprai tirare fuori dal tuo cilindro qualcosa di magico, ho come questa impressione!! ;-)
EliminaAspetto la tua proposta!!!
Ciao :-)
RispondiEliminaMi piace molto la tua ricetta, perché originale e accosta sapori per me unici......insomma bravissima davvero! A presto ilaria
Grazie Ilaria!!
Eliminaqui, si va a momenti, con le solite oscillazioni da montagne russe, di cui poi portano i segni le dispense, con pacchetti di risi aperti, di tutte le forme e le provenienze, che vengono lasciati lì, nella speranza che la fase di gradimento torni prima della calata delle camole :-)
RispondiEliminaInvece, sulla cucina thai, piango. Ma calde lacrime, guarda. Perchè la adoro, in modo travolgente, irresistibile, persino imbarazzante-e non mi ci posso avvicinare. Allergica ad arachidi e ad ananas, tanto citare solo la lettera a (che comprende anche le albicocche, ma nella cucina thai, vivaddio, mancano). A casa, la preparo in versione letto di ospedale, eliminando tutto il possibile, fuori mi tocca passare, tirando dei sospri di rassegnazione che in realtà sembrano esercizi di compensazione, prima di immergersi in mare, da tanto cerco almeno di nutrirmi dei profumi. tutto questo per dirti che anche se non la posso mangiare, 'sta benedetta roba, la conosco abbastanza bene. Quel tanto che basta per capire che questo è un piatto da stra porca figura: per la fedeltà alla tradizione, per la cura della composizione, per la perfezione delle tecniche.
Posso mettermi a piangere? :-)
Bra-vis-si-ma!
Acc...porc....cavvv..... Non volevo ridurti così Ale, ci mancherebbe!!!!
EliminaMi spiace per le tue allergie.... Un peccato dovere rinunciare a tante cose.
Forse se anche io ne avessi qualcuna il mio colesterolo non sarebbe così osceno....
Ad ogni modo il riso thai, o comunque orientaleggiante ispira anche me, e in questo caso posso dirmi molto soddisfatta!
Grazieee!!!
Non puoi immaginare quante tonnellate di riso abbia mangiato in Thailandia.
RispondiEliminaLa nota acida e freschissima dell'ananas rende il mio palato goduto come non mai, il peperoncino è proprio necessario, la combinazione assolutamente perfetta per me.
Senza considerare che mette pure una straordinaria allegria:))))
E' vero Fabiana!
EliminaIl giallo dell'ananas è una gioia per gli occhi!!
E mi fa piacere sapere da una fuoriclasse come te che il peperoncino ci sta, eccome... a volte penso di essere esagerata! ;-)
Grazie della visita!
Amo tutto ciò che tende all'orientale, e anche se non sono mai stata in Thailandia, mi piace ogni tanto provare qualche piatto.
RispondiEliminaQuesta ricetta mi ispira moltissimo, perché ha molte note tipiche e uniche, è fresca, ma equilibrata. Insomma, da testare assolutamente!
Grazie Monica!!
EliminaAnche a me manca totalmente l'esperienza orientale, ma ci possiamo consolare tentando di proporre qualche loro piatto e questo, tutto sommato facile, è stato per me una bella scoperta e un vero piacere!