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lunedì 28 aprile 2014

Per il mio quinto quarto, i rognoni (di Ken Follett) alla andalusa



Tante nostre azioni nascono spesso da folgorazioni improvvise, da segnali che non possiamo evitare di cogliere.

Per esempio, quando ci si trova sotto le calde copertine a rilassarsi con un libro tra le mani, il nostro animo in pace è pronto a cogliere il suggerimento più consono alle nostre inclinazioni.

Ora, che a noi capiti spesso con soggetti culinari la dice lunga, lo so.



Comunque così accadde al fattore N diverso tempo fa, quando tra le righe di un libro di Ken Follett (“Una fortuna pericolosa” – “A dangerous fortune” - 1993), venne prepotentemente a galla un particolare davanti al quale i più sarebbero inorriditi, o avrebbero avuto moti di disgusto.

Ad un dato punto del romanzo vengono citati da qualche giovane dell’epoca “...i rognoni in salsa piccante che gli adulti mangiavano a colazione”.

Da qualche altra parte veniva poi menzionato, sempre in ambito di rognoni, il loro degno accompagnamento: lo Sherry.

Ecco: dicesi folgorazione.

Quello che ai più schizzinosi avrebbe favorito la corsa in bagno, a noi ha illuminato occhi e bocca dello stomaco: inutile dire che da quel momento in poi è diventato uno dei nostri tormentoni preferiti, ma fino ad ora non avevamo ancora avuto l’occasione di tramutare la citazione in realtà.

Quando però si tratta di missioni di un certo livello, l’ MTC arriva e ti da una mano (un  po’ come il metano di qualche tempo fa).

Per la sfida di Aprile Cristiana ha scelto infatti l’affascinante tema del “quinto quarto”, ovvero tutto quello che di commestibile c’è dell’animale oltre ai soliti, stra-conosciuti, stra-abusati tagli per fighetti.

E visto che noi proprio gastro-fighetti non siamo, e tanto meno razzisti, usiamo volteggiare allegramente tra filetti, sovracosce e pance, così come sguazziamo felici tra fegati, cuori e rognoni.

Quale fu lo sguardo di esaltata curiosità del fattore N alla dichiarazione del tema del mese!!!

E sulla scelta della ricetta non ci sono stati  dubbi: sarebbero stati i rognoni di Ken Follett, che detto così suona un pochino male, povero Ken, però dovevano essere loro!

Dopo brevissima ricerca in rete ho scoperto quindi che l’accostamento rognoni-Sherry è una tipicissima e tradizionale preparazione originale del Sud della Spagna.

Ora, non avendo reperito lo Sherry doc, che altro non è che un vino liquoroso tipico andaluso, chiamato  per la precisione “Xeres” o “Jerez”, vista la sua origine proprio nella zona di Jerez de la Frontera, ho italianizzato un pochino la ricetta utilizzando il nostro Marsala.

Per il resto invece, si tratta della ricetta originale andaluza: in effetti i personaggi che si nutrivano di questa leccornia a colazione erano sì inglesissimi, ma la preparazione è andalusissima, tanto per ribadire il fondamentale concetto che la cultura gastronomica viaggia in lungo e in largo ad arricchire tradizioni e popoli.




ROGNONI AL MARSALA
(dosi per 2/3 persone)

500gr di rognoni di vitello
½ bicchiere di Marsala (Sherry secco nella ricetta originale)
2 cucchiai di polpa di pomodoro
50gr di lardo
Sale, pepe, noce moscata qb
2 fette di pane
Prezzemolo fresco tritato qb



Prima di tutto mi sono procurata dei rognoni freschissimi, ovvio, ma è sempre meglio ricordarlo.
Li ho affettati a metà nel senso verticale, li ho sciacquati sotto acqua corrente, ho eliminato la parte bianca interna.
Li ho poi lasciati a bagno in acqua e poco aceto per circa 2 ore e mezza.
Dopodiché li ho scolati bene, tamponati con carta assorbente e affettati sottilmente (eliminando ancora eventuali filamenti bianchi rimasti).
In una padellina ho lasciato sfrigolare metà del lardo per poi soffriggervi i rognoni velocemente, poi regolando di sale e pepe.
Nel frattempo in una pentola ho scaldato il Marsala, poi ho aggiunto la polpa di pomodoro (che ho per mia scelta precedentemente tritato finemente), aggiunto sale, pepe e una bella grattugiata di noce moscata.
Appena coloriti i rognoni (qualche minuto) li ho aggiunti al sughetto già caldo e li ho fatti cuocere per una decina di minuti mescolando di tanto in tanto.
Nel frattempo ho soffritto le fette di pane nel rimanente lardo, abbrustolendo bene da entrambi i lati.
Ho poi disposto una fetta per ogni piatto, versato i rognoni, irrorato con il sugo e terminato con prezzemolo fresco tritato.






Non vi dico che erano buoni, perché sembra ovviamente scontato, di parte, sicuramente non originale.

Vi dico invece che, per chi ama la frattaglie, questo è un piatto delizioso, ottimo senz'altro anche con altre parti di quinto quarto: ma se avete coraggio, o sapete già che vi piace il gusto (anzi, parlerei più di retrogusto) del rognone vi invito a provare questa versione.

Vi basti sapere che a fine degustazione i piatti sono stati accuratamente detersi tramite vigorosa e apprezzatissima "scarpetta".

Per tutti gli altri, invece, mi spiace: non sapete cosa vi perdete!! ;-)

Con questa "rogna" decisamente piacevole partecipo all' MTC di Aprile!






Buon lunedì a tutti!


8 commenti:

  1. Ahahah! Divertente il tuo post e davvero un'idea originale! Il romanzo l'ho letto anche io ma mai mi sarebbe venuto in mente questo particolare! Complimenti Viviana, e grazie ai rognoni di Ken ;-)
    Un bacio

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    1. Eh sì, immagino che leggendo romanzi che parlano di tutt'altro argomento l'attenzione non cada proprio su certi particolari............ma noi siamo malati, fondamentalmente, quindi tranquilla: sei tu quella normale!!!!
      Grazie Valentina!

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  2. Mi sono sentita te: diciamo che la mia stanza da letto ormai sembra una piccola biblioteca culinaria...prima di addormentarmi prendo il mio libro, ma subito arriva l'"idea" e inizio a sfogliare: l'avrò vista di qua, no forse di là...va sempre a finire che il sonno passa, che smetto di leggere e che vorrei mettermi ai fornelli. Tra i tanti scontenti qualcuno felice l'ho reso per fortuna e la tua gioia nel preparare il piatto è palese in tutti i passaggi. Buona la scelta di sostituire lo sherry con il Marsala..in effetti non è di semplice reperibiltà, anch'io l'ho dovuto sostituire spesso. Si vede che conosci bene la materia e ti ringrazio per avermi regalato questa ricetta che non conoscevo! cri

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    1. Tante grazie a te Cristiana, perchè l'argomento era molto delicato (in tutti i sensi!) e già proporlo è stato un atto decisamente coraggioso!!
      Poi hai spronato decine di persone a confrontarsi con un soggetto magari neanche troppo amato, e questo la dice lunga sulla potenza dell' MTC!!!
      Grazie infinite, e buona guarigione!!!!

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  3. E io adoro Ken Follett!
    Però lascia che ti chieda una cosa.

    In che senso "i rognoni di Ken Follett"?!?!? :D ovviamente scherzo.

    Complimentissimi per la ricetta, veramente originale soprattutto per la provenienza!

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    1. Eheheh Greta! I rognoni sono i "suoi" in senso lato, perchè comunque l'idea me l'ha data il buon Ken... "poi il resto, viene sempre da sé" (come cantava il nostro grande Faber); sono in vena di citazioni!! ;-)

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  4. Ahahah... mi hai fatto ridere con questo racconto. La ricetta mi pare ottima, anche noi abbiamo mangiato del rognone per questa sfida (quello che ha fatto mio marito) e sicuramente cucinato come hai fatto tu doveva essere speciale.

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    1. Grazie Mari!!!
      Devo dire che è sparito velocissimamente....ma forse dipende anche dalle nostre bocche di fuoco!! ;-)

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