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lunedì 20 maggio 2013

La mia Taieddhra destrutturata (e terribilmente blasfema)





Eccoci qui!
Per questo mese di sfida targato MTC ho dato il mio contributo alla “Taieddhra” di Cristian (Resistenza Poetica), vincitore dell’ MTC del mese scorso.


Per chi leggesse per la prima volta questo nome (come me del resto quando ho letto il post sulla tenzone di Maggio), trattasi di piatto tipico pugliese, nello specifico a quanto ho capito salentino.



Trattasi altresì (sempre a quanto ho capito) di quei piatti talmente legati al territorio che le “regole” da cui sono formati tratteggiano delle “macro-caratteristiche” che poi però si arricchiscono di miriadi di “micro-variazioni” a seconda delle case in cui la ricetta viene riproposta.

E, in ultimo, mi sembra di avere capito che tutto questo “campanilismo taieddhrano” non vada a ledere minimamente la dignità di questa pietanza, che in ogni caso, qualunque abitante salentino ( o pugliese in generale) non esiterà a definire “Taieddhra”.

Perché questo preambolo così contorto? –si chiederà qualcuno (giustamente, per altro).

Perché intorno a questa ricetta (anzi, non intorno, meglio dire: DIETRO, ALLE SPALLE di questa ricetta) si è scatenato un mini-finimondo di critiche più o meno velenose, abbastanza gratuite, di sicuro non costruttive, da parte di qualcuno che invece di dare magari il proprio contributo positivamente, ha preferito ergersi a supremo giudice del tribunale della Taieddhra sferrando  accuse a destra e a manca, non esitando nemmeno a finire nell’insulto.

Io ho colto tutto questo putiferio per caso, ma ho voluto capire il perché.

Quando ho avuto tutto chiaro ho provato veramente pena.

Primo: pena per la gente che come sempre non ha niente di meglio da fare nella propria vita che sputare sull’impegno degli altri; sputare sentenze non richieste, sputare veleno al limite della maleducazione.

Secondo: dispiacere, perché tutto questo “circo “ alla fine ha prodotto il risultato inverso; ovvero ha fatto passare un po’ in secondo piano la ricetta di Cristian, che invece aveva tutto il sacrosanto diritto di essere la vera protagonista POSITIVA di questa sfida.

Insomma, alla fine chi ha scatenato tutto il meccanismo malato nato (forse) in difesa della Taieddhra originale e-chi-più-ne-ha-più-ne-metta, non ha ottenuto altro che fomentare la rissa: complimenti, denoto con amarezza che questa persona avrebbe tutte le carte in regola per darsi alla politica (almeno in Italia). E qui chiudo.

Veniamo alla Taieddhra fatta sul campo: io, non conoscendo affatto questo piatto, mi sono attenuta scrupolosamente alle indicazioni di Cristian (il mio guru della Teieddhra, altro che….): unica variante il riso.

E qui mi sa che la variante è stata così variante che mi ha trasformato il piatto: insomma, da qui nasce la blasfemia totale!!!

Ho usato il riso rosso della Camargue, che non avevo mai usato ma che giaceva in dispensa da tempo immemore, ormai. Ho pensato: quale occasione migliore per provarlo? Si adatta perfettamente alle lunghe cotture, quindi questo è il mio caso!!!

Effettivamente la lunga cottura l’ha tenuta alla grande, conservando in toto la sua croccantezza; il risultato finale però alla fine è stato una sorta di risotto saporitissimo, molto estivo,  dal gusto “di mare” (ho usato solo l’acqua delle cozze, senza sale), dove la consistenza del riso contrastava piacevolmente con la morbidezza di cozze e verdure.

Insomma, per noi è stata una graditissima sorpresa; ma certo, se le regole auree della Taieddhra prevedono che questa si possa poi tagliare a fette (come la merenda di Cristian citata nel suo post) allora mi pento e mi dolgo, e confesso di avere abusato del nome di questo piatto bestemmiandolo e cadendo nella blasfemia…..

Il Santo Uffizio della Taieddhra sferrerà contro di me i suoi anatemi…lo so….


Quasi quasi però segnalo il mio abuso volutamente……..chissà che reazioni potrebbe mai scatenare………………….





La mia TAIEDDHRA destrutturata
300gr di riso rosso della Camargue
2 patate medie
1kg ½ di cozze
1 cipolla media
3 zucchine
1 pomodoro grande
Timo, pepe nero qb
50gr formaggio grattugiato (pecorino+parmigiano)
Olio evo

Ho cominciato pulendo le cozze e facendole aprire (in pentola: sono pigra e blasfema).

Poi le ho sgusciate mettendo i frutti da parte e filtrando due volte l’acqua rilasciata (le cozze erano di Chioggia….quanti punti di penalità???).

Ho tagliate patate, zucchine e cipolla a fettine sottili, le ho messe in una ciotola e condite con un po’ di olio evo.

Ho unto la teglia con l’olio e ho fatto un primo strato con circa metà delle verdure affettate; dopo di che ho disposto lo strato di riso, precedentemente sciacquato e scolato, ricoprendolo poi con il pomodoro tagliato a pezzetti e una spolverata di timo e pepe (altra piccola variazione, ma ormai sono scomunicata….).

A questo punto ho disposto le cozze e poi spolverato con metà del composto di formaggi grattugiati.

Ho formato un ultimo strato con le verdure rimaste e ho aggiunto tutta l’acqua delle cozze fino a raggiungere le verdure in cima alla teglia.

Ho concluso con il resto dei formaggi e con un giro di olio evo.
Ho infornato a 160° per 1 ora e mezza.


Nota personale: il giorno dopo era ancora più buona.




Con questa rivisitazione eretica della Santa Taieddhra salentina, partecipo all' MTC di questo mese:



Ps.: Keep calm, and eat Taieddhra as it comes (come viene). 
         E' buona lo stesso.

18 commenti:

  1. Ciao Viviana! E' vero, il giorno dopo è sempre più buona :-)
    Sei stata molto simpatica e hai detto quello che c'era da dire con umorismo, cosa che non guasta mai.
    La tua taieddhra non è per niente blasfema, il bello sta proprio nel fatto di provare tipi di riso diversi e quello che hai scelto tu mi piace molto e chi se ne importa della consistenza, il sapore doveva essere ottimo.
    Grazie mille!
    Cristian
    P.S. ho visto che sei di Chiavari...e domenica il mio Lecce gioca da te contro la Virtus Entella, FORZA LECCE! :-)

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    1. Eh eh eh Cristian...la mia fede è rossoblu, ma l' Entella in B ci piacerebbe vederla! Poeticamente dico che vinca il migliore!
      E grazie per avermi condonato la blasfemia! ;-)

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Ecco,ribadiamolo un po' chiaro, che l'unica fede, qui dentro, è quella rossoblu. Che lì sì, ce parte l'Inquisizione :-)
      Seriamente: ma il Lecce è in C? me lo ricordo mica tanti anni fa, che si combatteva assieme per non retrocedere (tanto per cambiare, ovviamente....): mi spiace!

      sul resto, si dovrebbe tagliare eccome, a fette, comesi vede anche dalla foto di Cristian. forse, la diversità può essere nella consistenza, ma qui dipende tutto dal riso. E d'altronde, s'era detto di sperimentare con quello, per cui è tutto regolare. Mi sa che il rogo non ti tocca neanche per le cozze di Chioggia, che secondo me van meglio di quelle spezzine (mi son fissata con l'idea che le nostre sian troppo piccole per reggere questa cottura, anche se più vado avanti nella lettura delle vostre ricette, più questa mia convinzione vacilla): insomma, ego te absolvo, ragazza mia. E pecca ancora, te ne prego!!
      Grazie!!!!

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  2. Sei stata brava e simpaticissima Viviana, doti che apprezziamo moltissimo e che rendono piacevolissima la lettura del tuo post.
    La tua versione colorata non sarà da fare a fette , ma sembra molto gustosa e devo confessarti, come mi è già capitato di dire, che mi piace moltissimo il riso rosso!
    Grazie mille
    Dani

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    1. Grazie Daniela, confesso che avevo qualche timore reverenziale...ma mi è passato subito!! :-D

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  3. Bravaaaa!! Hai fatto benissimo e sei stata veramente esauriente (oltre che simpaticissima)!!

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  4. La tua versione mi piace tantissimo..anch'io ho usato il riso rosso, ma ho sostituito le cozze..nessuno in vena di polemiche mi ha notato e così l'ho passata liscia..
    A presto!!

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    1. Uh!! Che roba.... per stavolta l'abbiamo scampata!!!!
      Grazie per la visita!

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  5. Hai detto bene Viviana. E lo hai detto con molta simpatia, cosa che aiuta a sdrammatizzare e a rendere questa tua taieddhra con il riso rosso ancora più bella :)

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    1. Grazie Mari! Cosa vuoi, bisogna sdrammatizzare di fronte alle pochezze altrui!
      E 'sta taieddhra "strana", comunque, era proprio buona! ;-)

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  6. Scandaloooooo!!!! Una Taieddhra blasfema!!!! Che diranno adesso gli Ayatiellah che hanno dichiarato la Jihad per questa splendida ricetta? :-D
    Lasciamoli dire e divertiamoci con le nostre sperimentazioni. Mi incuriosisce parecchio il riso della Camargue, la prima volta che vado in Francia (toh, è questo week-end! ^_^) lo vado a cercare.
    Nel frattempo ti faccio i miei complimenti per questa meraviglia.
    Un abbraccio!

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    1. Grazie Mapi, gentilissima come sempre!
      Ridiamoci sopra a 'ste taieddhre, che fa sempre bene!!... e buon week end!!!

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  7. Viviana, questo mese non ce la faccio a partecipare... un sacco di impegni ma spero nel prossimo... ormai penso di essere fuorigioco e quindi non so di questa querelle.... ma che PALLE!!! ma perchè bisogna sempre dare addosso? hai ragione, poveri e piccoli che non hanno di meglio da fare che sparlare....
    a me la tua taieddhra blasfema mi sembra proprio proprio proprio uno schianto!
    in bocca al lupo e alla prossima!
    baci
    Sandra

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  8. E' vero, ci sono stati dei momenti in cui purtroppo la ricetta di Cristian rischiava di passare in secondo piano! Ma poi arrivano bellissime interpretazioni della stessa, come la tua, e tutto torna all'ordine cosmico... :) brava!
    Comunque ci ritroveremo entrambe scomunicate credo, perchè io in una delle mie c'ho messo addirittura lo zenzero! :D

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    1. Ah ah ah ah!!!! Secondo me ci abbiamo anche preso gusto ad essere sacrileghe!!! ;-)
      Grazie Eleonora!!

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