Pagine

martedì 10 luglio 2012

Insalata di trota....e questa come la chiamiamo??



Cari Scipione, Caronte, Minosse, Minotauro, Polifemo e non ultimi Mimì e Cocò che ci stanno sempre bene, è a voi tutti che devo dire “grazie” per avermi fatto passare qualsiasi voglia di concepire pietanze degne di una seppur minima nota…. Aggiungiamoci pure il fatto (così, trascurabile…) che nell’ultima settimana abbiamo ricevuto una “simpatica” batosta lavorativa, e completiamo l’opera.
Insomma, il periodo non è dei più rosei, ma potrebbe andare peggio.
Potrebbe piovere.



E invece l’allegra combriccola dei personaggi sopracitati continua a tenerci compagnia, e per fortuna insieme alle loro temperature (posso dirlo…?!?) FINALMENTE estive permane anche un discreto sole che ci consente, appena possibile, di catapultarci al mare o al limite nella piscinetta in giardino e goderci qualche ora di simil-relax.
E ben venga l’allegra e calorosa combriccola, che altro non è che il solito caldo del solito luglio delle solite estati, ma quest’anno i giornalisti hanno visto bene di inventarsi ‘sta storia dei battesimi e va bè….allora vorrà dire che il tormentone estivo di quest’anno sarà “E ora chi arriverà?!?”. Quale personaggio più o meno storico/mitologico tireranno fuori quelle sagaci menti diaboliche, così evidentemente già provate dal caldo delle ultime settimane!?! Che poi mi dovrebbero spiegare cosa c’entrano Scipione, Caronte e Minosse tra di loro, e ancor di più cos’hanno a che fare col caldo…a parte che Scipione era “l’Africano” …e va bè…ma ci sono anche le montagne in Africa (Kilimangiaro vi dice qualcosa?)…fa anche freddo da qualche parte; Minosse forse soffriva di caldane?!? E Caronte?!? A parte ritrovarsi piazzato nel dantesco inferno…mi sembra di ricordare che potesse anche godere di un certo clima favorevole, mitigato dalle acque dell’Acheronte…. Certo, aveva “li occhi di bragia”, ma magari soffriva solo di congiuntivite…
Lasciamo quindi perdere le boutades giornalistiche e veniamo al cibo, che è meglio!
In un impeto di voglia-di-cucinare-saltami-addosso-ora-perché-se-no-col-cavolo-che-mi-ci-metto-di-nuovo, vi presento questa “insalata di trota”, ispirata ad una ricetta di “Cucina con Ale”, vista con mezzo occhio e ascoltata con un’orecchia mentre facevo chissà che… Però mi sembrava appetitosa, e così è stato!
La versione originale prevede una breve cottura del pesce, io invece l’ho lasciato solamente marinare: indico comunque entrambe le versioni, e vi invito a provare questo piatto. Saporito e fresco, nonostante Minosse.





INSALATA DI TROTA
2 filetti di trota (anche salmonata)
4 fette di pane casereccio (anche integrale)
Mezza cipolla rossa
1 rametto di rosmarino
1 cucchiaio di capperi
1 limone
3 pomodori
Qualche foglia di basilico
Vino bianco (per l’eventuale cottura del pesce)
Sale, pepe, olio evo

Spellare i filetti ricavando delle strisce; tagliarle a pezzetti.
In un contenitore mettere il succo del limone, un paio di cucchiai di olio evo, un pizzico di sale e pepe: lasciare marinare la trota per almeno un’oretta.
Preparare il pane: spennellare le fette con olio, abbrustolirle in padella aggiungendo su entrambi i lati una spolverata di parmigiano. A piacere aggiungere qualche foglia di rosmarino.
Conservare due fette intere (saranno la “base” dell’insalata, oppure come ho fatto io che le ho divise a metà servendo l’insalata nelle ciotole) e tagliare le altre due a pezzetti quadrati.
In una ciotola unire: i pomodori puliti e tagliati a pezzetti, la cipolla affettata sottilmente, i capperi tritati grossolanamente, qualche foglia di basilico spezzettata, olio, sale, pepe, una spruzzata di limone. Mescolare bene e aggiungere anche i pezzetti di pane.
A questo punto, per chi non ama granché il pesce crudo ecco la versione originale (più o meno!): prendere la trota e passarla in padella con la sua marinatura e  il rosmarino, sfumare con il vino bianco e regolare di sale e pepe.
Aggiungere la trota al resto dell’insalata, mescolare con cura e servire sulle fette di pane.Finire con qualche foglia di basilico.
Per chi invece ama le cruditées faccia come me: aggiungere la trota e la sua marinatura al resto dell’insalata, mescolare con cura e servire sulle fette di pane e finire con qualche foglia di basilico.


Mi resta solo un angoscioso dubbio: come la chiamo?

2 commenti: